TRACKER
Avete presente la Yamaha XS 650? Quella paciosa
monocilindrica tipo Suzuki TU 250? Con le ruote a raggi, il sellone biposto
comodo comodo ed il maniglione e con uno sterzo a corno di bue? Bene
dimenticatevela o per lo meno ricordatevi come era perché quella che vi andrò a
mostrare oggi è la prova che con poca spesa e tanta sapienza tecnica si può
davvero fare di tutto anche partendo da una base davvero tranquilla come la XS.
Jeff ha costruito moltissimi chop e special di tutti i tipi ma nella sua testa
ronzava un tarlo costante e martellante…costruire una dirt bike! Una moto che
porti su una pista piena di terra e cominci a metterla di traverso perché è
l’unico sistema per farla sterzare il più rapidamente possibile; e quando parlo
di curva veloce intendo sopra i 100 km/h con la ruota posteriore che spazzola e
sputa terra da tutte le parti mentre l’avantreno, in perenne controsterzo, è
già puntato verso la prossima piega! E così, volendo fare le cose per bene pur
mantenendo la possibilità di circolare su strade aperte al traffico (e si
questa moto va su strada! Avete notato i faretti sulla tabella porta numero
anteriore, e la targa sul retro? Che gran bel posto che è l’America!), Jeff si
è procurato un telaio della J & M
Racing ed ha affidato il motore alle sapienti mani di Chris Thomas della
Mototech USA per bombardare di centimetri cubici il monocilindrico Yamaha.
Innalzata la cilindrata a circa 750cc il propulsore riesce a sprigionare quasi
65 cavalli grazia anche al carburatore Dell’orto, ai filtri aria K&N ed ad
un nuovo scarico due in due che appesantisce un po’ il mezzo ma fa respirare
meglio il motore e regala un sound davvero gustoso. La ciclistica, oltre al
telaio di cui è stato già detto sopra, è stata completamente stravolta con
ammortizzatori posteriori Racetech ed una forcella prelevata da una Yamaha R6
con protezioni in carbonio realizzate specificamente. Il vantaggio d’aver
utilizzato questa forcella è stato duplice: oltre alla taratura ed
all’impostazione racing dell’accessorio si è potuto sfruttare l’attacco
originale per il freno singolo anteriore accoppiandolo ad un disco progettato
ad hoc per l’occasione che riprende lo stile delle TZ originali ed a pompa e
pinza freno Brembo. I cerchi sono degli Jupiter da 19 pollici a raggi
accoppiati a pneumatici Goodyear da dirt. Alla fine della preparazione, quando
tutti i componenti erano assemblati, la moto sembrava troppo simile ad altre
dirt bike. Motivo per cui jeff ha optato per una soluzione radicale: un look
Yamaha racing, con la livrea che forse più di tutte richiama alla mente le
motociclette da corsa preparate per gli ovali. Montato un serbatoio/codino in
vetroresina della First Klass e le tabelle porta numero laterali in alluminio
(per coprire la batteria e l’impianto elettrico) si è proceduto con la finitura
del motore (micro pallinatura per dare un look. Se osservate bene a parte la
forcella e lo sterzo lucidati tutti gli altri componenti sono stati colorati
con diverse tonalità di nero per espressa volontà di Jeff che desiderava
differenziare la sua tracker dalle altre preparazioni. E’ evidente come tutto
sia stato pensato per essere semplice e funzionale e come la difficoltà
maggiore, dato il tipo di mezzo basico e prevalentemente racing, sia stata
quella di camuffare tutti gli accessori necessari alla libera circolazione
sulle strade aperte. Tra le altre cose Jeff ammette candidamente che non poteva
un customizer quale è lui comprare una moto da dirt bella e fatta da un
altro….preparatore! Che dite, pensate ancora di non poter fare una moto da puro
divertimento nel vostro garage?
Quel motore e un bicilindrico. .
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