Noi tutti vogliamo perdere peso, tagliare, andare più veloce e
tirare più forte. Ed il D-bolt resta fedele a questa idea di cafè racer muscoloso,
stiloso e veloce. Nato sulla base di una moderna Yamaha XV950S, non ha ricevuto
limiti di spesa e di interventi più o meno invasivi. Come sempre il serbatoio
preferito dal team di Deus è l’accessorio stock delle SR tenuto in sede dalla
classica cinghia in cuoio e metallo e la pompa per il carburante montata sul
retro; il piccolo strumento Daytona è stato posizionato come da prassi tra il
cannotto di sterzo ed il piccolo incavo del
serbatoio. Al retrotreno il telaio è stato modificato tagliando ed
aggiungendo un telaietto supplementare per poter montare una sella biposto
specifica (e questa si…nuova per lo stile Deus!). La ciclistica è stata
modificata abbassando la forcella anteriore, montando nuovi ammortizzatori
posteriori Ikon e sostituendo i cerchi stock con nuovi elementi a raggi in lega
leggera e pneumatici Avon. La linea della motocicletta è stata alleggerita
eliminando tutti i copri cinghia della trasmissione sia sul forcellone che al
pignone (sostituiti con nuovi elementi forati e più leggeri in alluminio) ed
aggiungendo un tenditore specifico. Entrambi i parafanghi in lega, sono stati
modificati, tagliati e ridotti ai minimi termini. Il motore è stato
equipaggiato con nuovo filtro aria Ramflow ed impianto di scarico telato due in
uno con terminale lucidato a cono e controcono. La posizione di guida mantiene
le pedane centrali e due semimanubri Tingate con comandi originali Yamaha; Molto
belli gli specchietti in acciaio inox ed i particolari rifiniti in nero.
Davvero azzeccata la verniciatura che gioca sul nero del telaio e del blocco
motore in contrasto con il blu dei parafanghi e del serbatoio (dove campeggia
in bianco la D di Deus). A differenza di altre realizzazioni (per esempio su
base Harley-Davidson) dei preparatori australiani, questa volta si è mantenuta
una coda più normale e non corta ed un aspetto sicuramente caferizzato secondo
il classico canovaccio Deus ma più civile. E ciononostante rimane evidente lo
stile che con interventi mirati (quasi chirurgici) imprime l’idea della
leggerezza e della velocità su una moto che nasceva come una custom.
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