IN FAST WE TRUST
Da dove proviene l’ispirazione per una special?
Personalmente credo, e suppongo sia successo a molti di voi, che basti un
particolare, un singolo accessorio per generare l’idea di una moto unica,
speciale, nostra! Ed esattamente come noi Sebastien si è innamorato di un componente,
un pneumatico M & H Racemaster (le gomme prevalentemente slick usate nelle
gare d’accelerazione) intorno al quale ha letteralmente creato una motocicletta
incredibile. Cresciuto a pane, hot rod e cultura kustom il giovane SonicSeb (il
nick che gli hanno dato) rimane affascinato dalle spettacolari grafiche, i
colori sgargianti ed i motori potenti di questo mondo fino a quando scopre le
motociclette e fa della velocità su due ruote la sua religione, la sua
passione, la sua vita per oltre un ventennio. Il Lucky Cat Garage non è il suo
lavoro principale; è piuttosto un luogo dove il pragmatismo della sostanza piega
al suo volere la forma e l’estetica. Sebastien crea un progetto nella sua
mente, immagina la motocicletta in ogni suo più piccolo particolare e solo dopo
comincia a lavorare. Mentre era impegnato a capire quale tipo di veicolo a due
ruote potesse ospitare quel fantastico pneumatico, gli è stata regalata una
carenatura a campana e l’idea si è letteralmente autoalimentata: creare una
motocicletta leggera e velocissima, con un aspetto che incutesse timore negli
avversari ed in grado di partecipare (e vincere) la gara sprint Starr Wars che
si sarebbe tenuta durante il festival di Glemseck 101 in Germania.
Telaio
motore e tutto il resto sono stati scelti su una solidissima teoria tecnica:
perché una motocicletta BMW non è mai stata usata per delle gare d’accelerazione?
In sintesi se prima era già difficile ora diventava una vera e propria sfida! E
prima ancora che si potesse pensare qualcosa di più appropriato (ed ovvio)
Sebastien immaginava già pezzi di moto tedesche che avrebbero coperto
quarant’anni di produzione (praticamente dal 1950 al ’90) e composto la sua
personalissima drag race (passo lungo, basso centro di gravità, poco peso). Il
telaio proviene ad una BMW R50/2 (anni ’50) modificato al posteriore. Il
forcellone è di una R100/7 riadattato al telaio e montato su ammortizzatori
regolabili in alluminio nascosti all'interno di coperture vintage; la
trasmissione viene da una R 60/6 con rapporti cardanici corti mentre la
forcella (accorciata) è di una R75/5 del 1969 e monta piastre (superiore
originale ed inferiore lavorata), frenasterzo a manopola (di derivazione Norton
Commando) e freno a tamburo modificato con prese d'aria, fori di ventilazione e
lavorazione del mozzo ruota per risparmiare peso. I cerchi a raggi (entrambi
anodizzati) sono un Excel anteriore da 19 pollici con pneumatico Avon
Speedmaster e posteriormente da 18 della Morad con il già citato M & H. Semimanubri Menani, con leve Tomaselli, comando del gas
Domino, manopole black glitter stile Amal e contagiri Scitsu. Il sedile fatto a
mano è composto da una lamiera d’alluminio e nulla più. Curiosamente il
serbatoio non ha una paternità accertata: si ipotizza sia di un ciclomotore
(francese od italiano) anni ’50 adattato perfettamente al telaio e modificato
con un rubinetto per flussi elevati di benzina, un tappo in alluminio tipo
“Monza” ed un manometro (annegato letteralmente al suo interno) per controllare
la temperatura del motore. Inoltre sempre al retrotreno (dove fa sfoggio un
secondo freno a tamburo sforacchiato ed alleggerito) si può distinguere una
fiaschetta utilizzata come serbatoio di recupero per l’olio. Le pedane sono
Tarozzi modificate espressamente per questo progetto mentre la carenatura è
sorretta sul telaio attraverso staffe a sgancio rapido. E se pensate che la
ciclistica frankensteiniana fosse il massimo dei puzzle sappiate che il motore
non è da meno. Derivato da un propulsore BMW R100 RS è stato ampiamente
modificato a partire dalle sedi valvole maggiorate accoppiate ad un nuovo
albero a camme 336, a carburatori Dell’Orto PHM 40. L’alleggerimento è stato
effettuato eliminando il sistema d’avviamento e l’alternatore, ribilanciando il
volano, montando una frizione ceramica HPN con un cambio completo R 100 R del
1995 a cinque rapporti; accensione elettronica digitale, batteria di una BMW
S1000 RR, cablaggi considerevolmente semplificati e scarichi a megafono
completamente aperti per utilizzo in gara. In sintesi Sebastien aveva creato un
missile per gare d’accelerazione e probabilmente avrebbe anche coronato il suo
sogno di partecipare alla gara tedesca se durante un pomeriggio noioso non si
fosse messo a fare acrobazie con una BMX e non fosse pesantemente caduto a
terra rompendosi gamba e caviglia sinistre. Mancavano pochi giorni e Seb era in
ospedale; gli amici riunitisi intorno lui lo hanno prima aiutato a completare
la motocicletta e poi lo hanno accompagnato fino in Germania per assistere alle
gare d’accelerazione.
Costretto su una carrozzina per i postumi dell’incidente
Sebastien ha affidato all’amico designer Sylvain la sua BMW completata
praticamente il giorno prima delle gare; non poteva guidare ma poteva vedere
vincere il suo siluro. E difatti al sabato vincono il 'Best of Show' premio
assegnato da una giuria di costruttori di moto professionisti e personalità
della scena come Ace Cafe, Walzwerk e JVB Moto; la domenica battono nella
volata della Starr Wars potenti (e rigide) Harley-Davidson. Ben due premi;
sebbene la vittoria più importante era l’incredibilmente calorosa accoglienza
che avevano ricevuto al festival da parte del pubblico, dei concorrenti e dei
giudici. E se credete che Sebastien si sia fermato qui beh vi sbagliate di
grosso, perché ha realizzato un’altra BMW per uso personale con una carenatura
a campana e borse lateraliper l’uso stradale! Chi l’ha detto che i sogni non si
possono realizzare nell’antro del proprio garage?
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