BOBBER
Molti preparatori sono in grado di fare un bobber: tagliano,
spogliano, portano a nudo le lamiere e montano due grosse ruote gemelle ed il
gioco è fatto. Ma la filosofia che sta’ dietro ai bobber è un’altra:
minimalismo, linee pulite, moto leggere. Ecco perché sono rimasto impressionato
dal lavoro svolto su una vecchia Honda CB 400 N fatto dai romani di EEM;
rispetta la filosofia, non le regole, dei bobber ma con l’aggiunta del
riciclaggio di pezzi presenti in officina. Tutto ha avuto inizio dal sedile di
un Piaggio Ciao intorno al quale è stata letteralmente creata la motocicletta.
Sistemato il sellino sul telaio si è intervenuti drasticamente sul telaietto
posteriore tagliato, rinforzato e ridotto ai minimi termini; notate la
fanaleria posteriore con frecce annegate nelle estremità del telaio e lo stop
integrato nella crociera di rinforzo che regge la molla del sedile…se non è
stile questo! Per riempire i fianchetti sotto la sella si sono inventati un’idea
geniale: utilizzando un vecchio filtro Kawasaki completato con un coperchio
tondo hanno creato sulla sinistra un alloggiamento per la batteria ed i
fusibili mentre dall’altra parte hanno montato una fiaschetta metallica che
funge da porta attrezzi. Contemporaneamente hanno semplificato e nascosto gran
parte del cablaggio dentro il telaio (per mantenere una linea pulita) e
spostato il blocchetto d’accensione sotto il serbatoio. A proposito di quest’ultimo
elemento: sono stati fatti tanti esperimenti fino a quando si è trovato un
vecchio serbatoio Gilera che si adattava perfettamente alla linea della
motocicletta.L’aspetto curioso è che la cinghia che lo tiene ben saldo al
telaio è stata recuperata da un altro sellino Ciao. Vorrei che osservaste le
foto con attenzione per perdervi nei mille accessori e particolari che
compongono questa meraviglia: gli scarichi Triumph Scrambler tagliati e
riassemblati, il faro anteriore Bates con lente gialla, la pompa freno
maggiorata, le migliaia di bulloni e di particolari ottonati, il manubrio piatto
a “scopino”, le pedane in alluminio, i parafanghi realizzati a mano, il
tachimetro spostato sulla forcella, le manopole a botticella, i pomelli dei
comandi sullo sterzo a forma di dado….e la verniciatura, semplice e di classe
con il serbatoio rosso con profili dorati che seguono l’originale design della
Gilera. E su tutto il marchio della EEM: una chiave inglese dentro un ottagono.
State ancora leggendo?
Nessun commento:
Posta un commento