KOGARASHI
La Honda CB 750 è un must. Quando è stata presentata era l’astronave
delle motociclette con il suo freno a disco, il motore a Quattro cilindri e le
verniciature metallizzate. Col tempo anche le moto migliori perdono parte del
loro fascino, è fisiologico. Le successive versioni della CB 750 hanno
mantenuto i loro tratti caratteristici modificando prevalentemente l’estetica.
John co-fondatore di 4H10 un sito francese di arte, cultura e belle moto
elaborate ha preso una K7 del 1977 e l’ha trasformata seguendo il suo gusto per
le moto che puzzano di benzina e che ogni tanto ti chiedono di fermarti sul
ciglio della strada per stringere qualche bullone. Il design spigoloso della K7
appesantisce la linea della motocicletta (che pero’ è anche più potente,
affidabile e frenata delle sue progenitrici) ma istiga l’occhio esperto del
preparatore ad un’azione d’urto. Così il serbatoio originale è stato sostituito
con un quello di una CB 450 più compatto e tondeggiante che essendo tra le
altre cose di dimensioni minori, mette in risalto la meccanica come piace a
John il quale ha dipinto personalmente l’accessorio di un bellissimo verde con
foglie d’oro. Anche la sella è un pezzo home made; realizzata in modo che fosse
aderente al telaio per rendere la linea della moto bassa e filante, è stata
tappezzata da BLG; curiosamente i fianchetti rovinati sono stati anch’essi ritappezzati
con lo steso materiale (similpelle) della sella. Sostituito il cerchio
posteriore con uno nuovo da 18 pollici John ha deciso di montare all’anteriore
un pneumatico Avon Mk2 ed al posteriore un Bridgestone AC 04 entrambi con un
look vintage ma in grado di offrire prestazioni e grip moderni. Dal momento che
la CB 750 era famosa per il suo quattro cilindri la soluzione più logica è
stata quella di mantenere anche lo scarico quattro in quattro; purtroppo l’ammaloramento
dei collettori di scarico ha reso necessario un approfondito controllo di ogni
singolo tubo; la telatura ed una finitura nera dei silenziatori ha fatto il
resto. Il motore non è stato toccato dal momento che era perfettamente
funzionante mentre l’impianto elettrico è stato rifatto completamente
utilizzando una centralina Motogadget; divertente notare che è stato applicato un
secondo faro sul lato sinistro della moto per le esigenze di guida nella nebbia
delle foreste. Altri particolari aggiornati sono le frecce, il tachimetro (sempre
Motogadget), il faretto posteriore ed il parafango anteriore montato in
posizione rialzata. All’inizio si era pensato di non montarlo per mantenere la
linea pulita ma la sua assenza risultava eccessivamente scomoda. Quindi per poter
mantenere il design prefissato ed una corretta funzionalità è stato
semplicemente montato più in alto. John ama lo stile dei preparatori giapponesi
ed ha tratto ispirazione da loro per la sua Honda K7 miscelando le forme di una
scrambler con il bratstyle creando quella che lui definisce una motocicletta “bratster”.
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