CAFÉ RACER
La storia di questa Harley-Davidson 883 è particolare. I
texani di Revival Cycles, che lavorano prevalentemente sulle Moto Guzzi, si
sono visti commissionare oltre due anni fa una trasformazione su base Harley.
Sebbene all’inizio fossero restii alla fine dopo lunghe insistenze e dopo la
formula magica (“avete carta bianca”) hanno ceduto al fascino del big twin e si
sono messi all’opera. La bellezza di questa customizzazione sta nell’aver
concentrato il centro focale degli sguardi sulla V del motore; ogni elemento (ridotto
ai minimi termini) è satellite del propulsore. Messa a nudo la moto si è
intervenuti sul telaio rifacendo la parte posteriore con tubi al cromo
molibdeno per accogliere un sellino minimalista e con uno stile cafè racer e
svuotando letteralmente lo spazio sotto la sella (guardate le foto!). Ma sopra
ogni altra cosa si è tolto, tolto tutto ciò che era possibile eliminare
riducendo alla fine il peso totale di oltre 46 chili rispetto al modello
standard. Quella che era nata come una semplice sostituzione di particolari
(ruote, sella e serbatoio) si stava trasformando in un vero e proprio progetto
con tutte le complicazioni del caso. Quindi giù il motore e via di centimetri
cubici…anzi di pollici! La cilindrata è stata aumentata a 1250cc utilizzando un
kit di pistoni appositi su teste Harley Davidson 1200 lavorate per accogliere
valvole maggiorate; grazie alla nuova centralina ed alla rimappatura dell’iniezione
ora la potenza è di oltre 100 cavalli! Sia il filtro aria che lo scarico sono
stati sostituiti con pezzi creati direttamente in officina; e per quanto
riguarda questu’ltimo elemento andate a guardare le foto per rendervi conto di
come è stato realizzato artigianalmente. L’impianto elettrico è stato rifatto
da zero; sono stati aggiunti una batteria agli ioni di litio (più piccola e
leggera), tutta la componentistica per lavorare sulla centralina della
Motogadget ed un tachimetro elettronico letteralmente annegato nel serbatoio.
Ed a proposito del serbatoio: per mantenere la linea pulita hanno raccolto i
liquidi (olio e benzina) e dei componenti elettronici, dentro questo elemento
(diviso sostanzialmente in tre contenitori). Trattandosi di un pezzo
completamente artigianale (ed unico nel suo genere) hanno prima realizzato il
guscio esterno che poi diviso nelle varie sezioni da chiudere e riempire;
create le singole unità hanno riassemblato il tutto e creato il pezzo finito (facilmente
removibili grazie agli sganci rapidi). La quantità di benzina è la medesima di
uno sporty 883 standard mentre una doppia parete del serbatoio dell’olio evita
che la gamba del pilota possa scottarsi. Completati questi elementi i ragazzi
di Reival Cycles si sono concentrati sulla ciclistica; sospensione anteriore formata
piastre ricavate dal pieno e forcelle deriva da una Kawasaki ZX-14, retrotreno con
ammortizzatori Ikon e cerchi a raggi da 19 pollici con pneumatici Maxxis da
dirt track che non saranno il massimo per quanto riguarda la durata del
battistrada ma garantiscono un’eccellente trazione ed un grip elevatissimo. Per
i freni hanno applicato la medesima filosofia delle sospensioni: dischi n lega
ceramica accoppiata a pinze Brembo monoblocco con tubazioni in treccia
metallica. Curiosamente nonostante l’elevato incremento della potenza è stata
mantenuta la trasmissione finale a cinghia originale con una puleggia fresata
al CNC (sia per questioni estetiche che pratiche) ed accoppiata ad un
tendicatena data la maggiore escursione dei nuovi ammortizzatori. Infine gli
ultimi particolari modificati: le luci a LED (anteriore con porta faro
realizzato in alluminio e posteriore annegato nella struttura del telaietto al
cromo molibdeno), le pedane arretrate Sato, lo sterzo ed i comandi integrati,
tutto specificamente realizzato per mantenere una linea pulita e minimale. In
quest’ottica si è evitato di colorare le (poche) sovrastrutture mantenendo sul
telaio nero il colore originale del metallo nudo. Davvero ritenete ancora le Harley-Davidson
delle moto lente e pesanti?
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