CAFE’ RACER
La ricetta dei ragazzi di Deus ex Machina è abbastanza
semplice: taglia, riduci, caferizza l’anteriore, monta un serbatoio Yamaha e
via. E se la magia viene fatta su una corpulente Harley-Davidson il risultato è
sempre una meraviglia su due ruote. Qui a differenza di altre realizzazioni si
è mantenuto molto della componentistica stock (cerchi, freni, sospensione
anteriore, cinghia di trasmissione finale). La maggiore modifica ha interessato
la parte posteriore del telaio (tagliato); il parafango è stato ridotto ai
minimi termini creando un elemento essenziale con un piccolo porta targa
all’estremità, la sella monoposto, frecce e fanale riposizionati ed una
coppia di ammortizzatori Ikon. Le pedane sono state arretrate per donare una
posizione più racing. Davanti sono stati montati semimanubri sfruttando i
comandi di serie e tagliando il parafango. Quello che rende questa Sportster
più muscolosa rispetto alla versione stock è il serbatoio derivato da una
Yamaha SR 400 (fortemente modificato con cinghia centrale su misura realizzata
in lega leggera ed un tachimetro Daytona annegato al suo interno) ed il
bellicoso scarico due in uno della Vance & Hines con finitura nera, accoppiato
al filtro aria più performante ed alla nuova mappatura della centralina. Lo
stile ’40 è sottolineato dalla verniciatura color pastello e dagli elementi
sforacchiati (parafanghi e copertura filtro aria) che donano una sensazione di
leggerezza e ricordano i pezzi in alluminio usati in aviazione. In sintesi
nulla di trascendentale (ad eccezione degli interventi sul telaio), poco
costoso e dalla resa eccellente.
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