HOME MADE
Continuo a pensare che ognuno di noi con un po di pazienza e
tanto buon gusto, puo’ creare la propria special in casa (vabbe’ magari sarebbe
meglio in garage!). Non sono necessari budget astronomici e motociclette appena
ritirate dal concessionario; basta un buon progetto ben pianificato ed
interventi mirati proprio come ci dimostra Leo con la sua BMW. Quando ho visto
le foto di questa R65 la prima cosa che mi è venuta in mente è stata la pulizia
generale degli interventi eseguiti ed il mono posteriore davvero particolare;
ma andiamo con ordine. Leo “Mat” è un meccanico di lungo corso con una passione
evidente per le moto bavaresi. La prima operazione effettuata è stata smontare
completamente la R65 del 1983 per controllarne lo stato generale dei pezzi e
verniciarne alcuni particolari. Il motore è stato dipinto con una vernice nera
ed opaca mentre i coperchi delle teste sono stati sostituiti con quelli della
serie Dakar. Due particolari che ho molto gradito sono gli scarichi corti
conici e lo strumento per il controllo dello stato dell’olio posizionato
direttamente sul blocco motore. Il posteriore è stato snellito grazie ad un
codino/portatarga posizionato a sbalzo auto costruito; gli indicatori di
direzione sono stati risistemati sul telaietto porta targa mentre il faro posteriore
è stato sostituito con un elemento più piccolo e rotondo. La sella (piatta e
biposto) è stata realizzata appositamente per questa special al pari del parafango
anteriore più piccolo dell’originale e con nervatura centrale. Lo sterzo è
stato sostituito con un modello da cross d’epoca mentre al posto della
strumentazione di serie è stato montato un elemento unico Aceweel digitale; i
cerchi sono stati dipinti con un nero lucido. Il particolare sicuramente più
interessante di tutta la motocicletta è il monoammortizzatore ad azoto posteriore;
non capita tutti i giorni di vedere una special ed osservare una sospensione
posteriore priva di molle. Il mono prevede un circuito chiuso entro cui far
lavorare l’azoto; a seconda del carico viene regolato manualmente, ma Leo ha
già un progetto in fase avanzata per inserire un piccolo compressore e variare
la pressione dell’azoto direttamente dalla motocicletta. Infine la
verniciatura; ho apprezzato la sobrietà della colorazione delle sovrastrutture
(serbatoio e parafango anteriore bianchi) in contrasto con la doppia gradazione
di nero (lucido per il telaio ed opaco per il motore) ed il parsimonioso uso di
particolari cromati ed in metallo nudo.
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