giovedì 24 aprile 2014

KAWASAKI W650 TRACKER by JAMES WHITHAM

SCRAMBLER     



Ricordate James Whitham? Ha corso nel Motomondiale con la Krauser, la MBA, la Modenas KR, la ROC Yamaha e la Harris Yamaha, nella Supersport (4 vittorie e 12 podi)  e nella Superbike (1 vittoria ed 8 podi) con Ducati, Honda, Yamaha e Suzuki. Ritiratosi nel 2002 è diventato commentatore e tester. Ma come ogni motociclista che si rispetti ha  E come ogni amante delle due ruote a motore ha trascorso 15 mesi nel suo garage per completare la special che vedete in queste foto; un mezzo particolare, privo di alcuni accessori necessari per circolare in strade aperte al traffico e controcorrente per la scelta della base (Kawasaki W 650).  In evidente contrapposizione con le imperanti customizzazioni su base Triumph Bonneville, la Tracker di Whitham nasce per assecondare il divertimento e l’esaltazione dell’estetica delle moto da regolarità anni ’70 che tanto piacciono al proprietario. Telaio e forcellone sono stati ripuliti a attacchi ritenuti non necessari compreso il cavalletto centrale; gli ammortizzatori posteriori sono stati sostituiti con degli Ohlins con 40 millimetri in più d’escursione. Per seguire lo stile seventies è stato montato un freno a tamburo anteriore proveniente da una Suzuki GT750 adattato alle forcelle standard della Kawasaki. Il propulsore è rimasto pressoché standard ad eccezione dei collettori e dei filtri carburatori K & N, di alcuni particolari del carter lucidati e degli scarichi (sdoppiati) creati specificatamente in acciaio inox. La sella originale è stata tagliata e sagomata per ottenere l’elemento che vedete in foto, corto e rivestito ex novo. All’anteriore è stato montato uno sterzo in linea con il look generale ed uno strumento simile agli Smith replicato in India e di gran lunga meno costoso. Completano la customizzazione i parafanghi in metallo lucidati, le tabelle porta numero laterali ed anteriore gialle, gli pneumatici tassellati e la verniciatura (limitata al solo serbatoio) arancione con grafiche Kawasaki. Curiosamente mancano luci ed indicatori di direzione ma è stata mantenuta la chiave d’accensione sulla piastra anteriore.  






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