CAFE’ RACER
Mi sono sempre chiesto se sia meglio una moto grossa e
potente o piccola ed agile. Certo qualcuno potra’ obiettare che esistono ibridi
che tentano di unire entrambe le caratteristiche o che il mercato propone vie
di mezzo tra i due estremi ma se si hanno pochi soldi o se in garage giace una
vecchia Suzuki 250 di quelle che son servite per fare da nave scuola si puo’
provare a tirar fuori una piccola cafe’ racer? E con quali risultati? Bene per
dare una risposta vi propongo una preparazione su base Yamaha SR 250, una
motocicletta che non si vede alle nostre latitudini ma che ha una gemella nella
Suzuki TU 250, moto discretamente reperibile sul mercato nostrano e davvero
poco costosa. Originariamente la piccola Yamaha aveva cerchi in lega sostituiti
da elementi a raggi da 17 pollici con pneumatici Michelin (dal look racing),
mantenendo il sistema di frenata misto con un tamburo posteriore ed un disco
(prelevato da una Honda CB900) accoppiato ad una pinza Brembo di derivazione
Moto Guzzi tenuti su da un supporto in alluminio creato ad hoc. Impressiona la
forcella anteriore derivata da una vecchia moto da cross ridotta parecchio nell’escursione
ed adattata nelle piastre e nei cuscinetti sul cannotto della SR. La linea
generale risulta pulita grazie ad un codino minimalista, al serbatoio
riposizionato ed all’eliminazione delle fiancatine laterali. La batteria è stato
ancorata con un alloggiamento apposito poco sotto la sella e tutto il cablaggio
elettronico è stato semplificato. Scelto il manubrio e posizionato un piccolo
specchietto end bar sono state posizionate delle pedane progettate per una
Ducati 999 ed adattate alla nuova motocicletta. Il motore ha ricevuto un filtro
K&N ed uno scarico Akrapovic in titanio. Per mantenere snella la linea
posteriore sia il faro che il porta targa sono stati spostati sul lato sinistro
del forcellone insieme ad una piccola borsa in pelle estraibile che si aggancia
su un piccolo supporto cromato. Gradevole la scelta dei colori per il telaio e
le sovrastrutture che fanno il paio con la sella color cuoio; curioso il fatto
che non siano presenti parafanghi anteriore o posteriore. In sintesi questa
Yamaha puo’ servire da spunto per realizzare una cafe’ racer semplice, comoda
per quanto possibile, agile e relativamente poco costosa nel proprio garage.
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