CAFÉ RACER
Ecco l’esatto opposto della cafe’ Racer su base Yamaha: una
poderosa Honda CB 750 del 1976. Anche in questo caso mi pongo una domanda: è
corretto modificare cosi’ profondamente una motocicletta di questo tipo?
Tagliare, customizzare, sostituire pezzi di un modello storico? Non entrando
nel merito vi dico fin da subito che per adattare codino e sella bassa il
telaio è stato modificato nella parte posteriore. Più in generale tutta la
motocicletta è stata abbassata sia davanti (sfilando gli steli forcella) che
dietro donando uno stile aggressivo alla cafe’ racer. Alcuni pezzi sono stati
recuperati da altre motociclette come la coda di una Kawasaki con sella in
pelle (il faro posteriore è stato montato a destra del forcellone mentre la
targa sul lato sinistro per mantenere pulita la linea generale), il faro
anteriore con griglia di una Suzuki e le sospensioni di una H-D Dyna.
Colpiscono il piccolo tachimetro posizionato sulla piastra di sterzo di serie
ed in generale tutto l’avantreno dove oltre alla mascherina portafaro so notano
i segni del tempo sulle cromature della forcella. I comandi sui semimanubri
sono quelli originali mentre per calmare i bollenti spiriti del propulsore è
stato aggiunto un piccolo radiatore per l’olio di cui è stata mantenuta la
vaschetta sul lato destro della moto; a sinistra una griglia metallica
sostituisce il fianchetto originale. I collettori sono stati telati ed
unificati per trasformarli in un 4 in 1 con un terminale Super Trapp accoppiato
con filtri aria conici. L’impianto frenante è rimasto quello di serie con un
disco davanti ed un tamburo dietro; i cerchioni a raggi sono stati verniciati a
polvere ed accoppiati con classici pneumatici Firestone mentre la grafica
curata si limita al numero di gara disegnato sul serbatoio con sfondo chiaro ed
alle strisce gialle e rosse sul codino.
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