CAFE’ RACER
I motivi per cui propongo questa special sono molteplici:
innanzitutto è stata realizzata da un team italiano, poi è una cafè racer
particolare creata con un occhio al vintage ed accessori moderni ed infine per
la cura maniacale per i particolari. Innanzitutto la base di partenza è una
pietra miliare tra le naked: la Yamaha XJR 1200, una motocicletta con un look
anni ’80, con un motore potente e vigoroso e con una mole e dimensioni
notevoli. I ragazzi di Emporio Elaborazioni Meccaniche sono riusciti a
mantenere il buono eliminando il meno bello da questo mezzo. Innanzitutto si è
lavorato per ridurre drasticamente il peso eliminando tutto cio’ che era ritenuto
superfluo arrivando a modificare drasticamente il telaio posteriore (più
leggero e corto), il portatarga e la relativa fanaleria. Dal momento che il
precedente proprietario aveva strapazzato il motore i tre ragazzi romani hanno
deciso di intervenire elaborandolo con nuovi scarichi 4 in 1 Vance & Hines
con terminale Megatone, eliminando la cassa filtro e montando elementi conici
della K & N ed installando nella batteria di carburatori un kit Dynoget. L’idea
era quella (riuscita) di creare una motocicletta muscolosa, corta e cattiva con
dei particolari unici come il serbatoio in vetroresina con fascia trasparente
per controllare la quantità di benzina (guardate i simboli usati per indicare
che si è rimasti a secco!), il codino corto con sella monoposto di derivazione
Norton Manx con un incavo per contenere una fiaschetta (inclusa!). Ma l’aspetto
geniale di questi pezzi è che sono tenuti fermi da chiavi inglesi modellate e
posizionate in modo tale da agganciare sia il serbatoio che il gruppo
sella/codino. La ciclistica è stata completamente aggiornata con nuove piastre
di sterzo per le forcelle che hanno ricevuto molle Hyper Pro a passo variabile,
semimanubri lavorati e piastra in alluminio antisvirgolo. Dietro sono stati
utilizzati gli ammortizzatori Ohlins pluriregolabili. La pompa freno anteriore
è marchiata Nissin e lavora pinze provenienti da una Yamaha R1; il faro è
derivato da un’Harley-Davidson mentre la strumentazione è stata ridota all’osso.
Bellissima la verniciatura con colori racing (arancione e nero) che imprimono
maggiormente l’idea di attaccabrighe di questa motocicletta che, per dovere di
cronaca, è stata battezzata “Mastino”.
Nessun commento:
Posta un commento